DOTT. SSA DIANA VANNINI

Psicologa, Psicoterapeuta ad orientamento integrato che coniuga l’approccio psicodinamico con il metodo EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing – Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), le tecniche espressive (Arteterapia) e le tecniche immaginative e psicocorporee.
Da oltre 10 anni dedita all’approfondimento della Psicologia dello Yoga secondo la millenaria Tradizione Bhaktivedanta.
Operatore Clinico di Training Autogeno e Trainer di Mindful Running ®.
Tiene conferenze e seminari di Psicologia e Yoga, Corsi di Meditazione e Rilassamento e lavora come Psicoterapeuta libera professionista a Rimini.

Iscritta all’Albo degli Psicologi dell’Emilia Romagna n° 5798.

Il mio interesse per la Psicologia nasce in tenera età: ricordo che a 7-8 anni giocavo ad immaginare quali pensieri ed emozioni attraversassero le persone che incontravo, gli sconosciuti che osservavo quotidianamente dal finestrino dell’auto di mia madre mentre mi accompagnava a scuola. Di certo non sapevo che ciò che tanto mi attraeva, cioè complesse domande sulla genesi dei pensieri e delle emozioni, lo scambio dialogico con persone diverse, la curiosità per le loro storie e per il proprio vissuto personale, si chiamasse ‘psicologia’. Crescendo l’interesse per ‘l’altro diverso da sé’ si è spostato sempre più verso l’interesse per il ‘sé’ assumendo caratteristiche più interiori e connotazioni esistenziali, che mi hanno fatto appassionare alla filosofia, in particolare ai grandi filosofi della tradizione ellenica e latina, e, successivamente, alla letteratura, specie quegli autori tormentati da domande esistenziali, in costante ricerca di una risposta identitaria, spesso travolti da inquietudine e moti emotivi in cui, da adolescente, ero solita identificarmi. Le mie emozioni trovavano pace solo nella musica, quella urlata, sudata, veloce e talvolta violenta, che si alternava di tanto in tanto a note celtiche; rapita e incuriosita da diverse contro culture, mi sono sempre sentita o voluta sentire una outsider. Mentre frequentavo l’Università, il cui approccio era eminentemente scientifico e sperimentale, specie nell’indirizzo di Neuropsicologia che avevo scelto, sentivo concomitante la mancanza della ricerca esistenziale che mi aveva accompagnato fin da bambina. Ho intrapreso così studi paralleli di natura più olistica, fino all’incontro, subito dopo la laurea, con il Centro Studi Bhaktivedanta, un’Accademia che si occupa di divulgare il patrimonio letterario, filosofico e psicologico dell’India antica e che è guidata da un grande maestro: Marco Ferrini, grazie al quale ho potuto scoprire gli innumerevoli parallelismi tra la tradizione vedica e quella occidentale, ed esplorare i più profondi abissi dell’inconscio e le più alte vette della consapevolezza. Questo fu davvero un punto di svolta nella mia vita, rinunciai ad una borsa di studio nella mia città natale e ad un interessante (e decisamente remunerativo) progetto a Manchester sui Disturbi dello Spettro Autistico, materia del mio tirocinio universitario, per seguire il cuore e l’attrazione verso l’imperativo delfico “Conosci te stesso” e questa scelta, molto più incisiva e significativa di altre, ha segnato da lì in poi il mio cammino. Decisa ad approfondire ulteriormente la psicologia clinica occidentale mi sono iscritta ad una scuola di specializzazione in psicoterapia ad indirizzo psicodinamico, dalle interessanti prospettive sulle dinamiche infantili, figliali e genitoriali, come basi sulle quali la nostra personalità si struttura, dove l’interesse per ciò che è simbolico supera l’interesse per il manifesto, nella vita, come in terapia. Non solo, ma la scuola scelta, l’Art Therapy Italiana, avendo un preciso indirizzo di Arte Terapia, mi consentiva di esplorare un’altra grande passione che mi accompagnava dall’infanzia, quella dell’arte, dell’uso dei colori e dei materiali artistici come strumenti di espressione personale. Non sono un’artista, né ho mai studiato tecniche pittoriche o di scultura, ma ho sempre amato esplorare le diverse combinazioni di colore, sperimentare materiali di consistenza diversa ed utilizzare canali espressivi non necessariamente verbali. La natura olistica delle discipline orientali mi aveva inoltre ispirato un modello di pensiero integrato, dove il sé è il centro e mente e corpo rappresentano due involucri di pari importanza che si influenzano reciprocamente, così come la nuova medicina integrata e la psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) sostengono; ho deciso dunque di seguire un corso di alta formazione con una psichiatra, paladina della medicina integrata in Italia, Erika Poli, sull’applicazione di una tecnica di colloquio terapeutico, che pur basandosi su teorie psicodinamiche si caratterizzava per la sua brevità di applicazione: la Intensive Short Term Dynamic Psychotherapy (ISTDP). Inoltre, coltivando l’interesse per la dimensione emotiva non verbale, ho approfondito l’influenza del corpo sulla psiche attraverso un Master, tenuto dall’Associazione Psicologi della Lombardia su diverse tecniche di rilassamento, che mi ha consentito anche di tenere corsi dove poter applicare la meditazione, pratica che da anni mi aveva accompagnato, ai bisogni di benessere psicofisico individuale, attraverso quel ponte, per me così importante, tra Oriente e Occidente. Ed il mio viaggio continua…

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