ARTE TERAPIA

Originariamente questa disciplina nacque dall’osservazione di alcuni artisti inglesi, la cui opera, intorno agli anni ’40 e ’50 del secolo scorso venne portata come contributo in alcuni ospedali psichiatrici per veterani di guerra affetti da disturbo post-traumatico da stress, o in alcuni sanatori per pazienti affetti da tubercolosi e si rivelò avere grandi potenzialità terapeutiche. Parallelamente lo studio della psicoanalisi avanzava e, con esso cresceva l’interesse per il linguaggio dell’inconscio, non costituito da parole, bensì da immagini, colori, suoni; dal momento che i sogni, le fantasie ed i ricordi riaffiorano alla nostra coscienza attraverso queste caratteristiche espressive, grandi terapeuti quali Donald Winnicott e Marion Milner intuirono la necessità di includere il disegno, quale strumento di indagine essenziale di questi elementi inconsci, nelle loro sedute psicoanalitiche. Possiamo definire questi due approcci, precursori dell’Arte Terapia vera e propria così come si è sviluppata negli anni a seguire. In Italia l’Arte terapia si configura come disciplina relativamente nuova, ma nei paesi di lingua anglosassone, e non solo, è ad oggi una vera e propria tecnica terapeutica riconosciuta, di cui esistono differenti applicazioni e scuole di pensiero. Il linguaggio espressivo può utilizzare diversi canali comunicativi: il movimento, il teatro, la musica e le arti pittoriche e scultoree. In particolare quest’ultimo ambito include qualsiasi materiale artistico: tempere, inchiostri, gessetti, pastelli, acquerelli, creta, plastilina, ma anche materiale di recupero o riciclo, per dare vita ad una composizione non necessariamente figurativa, ma dal grande contenuto simbolico. Non è necessario essere grandi artisti per utilizzare questi strumenti, poiché non necessariamente è il contenuto formale e manifesto dell’opera ad essere rilevante nel processo terapeutico: infatti ciò che viene prodotto non viene interpretato, bensì osservato attraverso fattori quali la fluidità del materiale utilizzato, il tipo di supporto scelto, la distribuzione degli spazi pieni e vuoti, al fine di instaurare un ‘dialogo muto’ tra chi produce l’opera e chi la osserva e risponde ad essa con un intervento sempre di matrice artistica. I campi di applicazione dell’arte terapia possono essere molteplici, in generale è molto utile quando si ha difficoltà a verbalizzare un’emozione o uno stato interiore, o quando si è bloccati in schemi di pensiero che fissano nella razionalizzazione e inibiscono la sfera del “sentire”, fondamentale nel percorso terapeutico. Non dimentichiamo infatti che il grande vantaggio delle terapie espressive è l’accesso diretto all’inconscio che non è consentito al linguaggio, in quanto facoltà mediata dai centri corticali cosiddetti “superiori”, che filtrano gli impulsi emotivi provenienti da regioni cerebrali più interne ed arcaiche. Dato il grande potere evocativo di questa disciplina è indispensabile che venga praticata in un setting protetto, con un professionista che sappia riflettere, contenere e confrontare ciò che la persona porta e produce ed in cui vengano rispettate la privacy e l’intimità della persona. Gli incontri di Arte Terapia possono essere individuali o di gruppo.

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